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sabato 7 settembre 2024

Sintesi sentenze omicidio Calabresi

Corriere Il caso Calabresi e le sentenze La vicenda giudiziaria di Adriano Sofri (e di Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani) condannato in via definitiva per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi, va avanti ormai da 17 anni (l'arresto è del 28 luglio 1988), mentre dall'uccisione del commissario Calabresi (17 maggio 1972) sono passati quasi 33 anni. Queste le sentenze che hanno riguardato l'ex leader di Lotta Continua, Bompressi e Pietrostefani: 2 maggio 1990: Sofri, Bompressi e Pietrostefani sono condannati a 22 anni, Marino ad 11 anni. 12 luglio 1991: la prima Corte d'Assise d'appello conferma la sentenza di primo grado. 23 ottobre 1992: la Cassazione annulla la precedente sentenza e rinvia gli atti alla Corte d' Assise d' appello di Milano. 21 dicembre 1993: la seconda Corte d' Assise d'appello di Milano assolve Pietrostefani, Bompressi e Marino e per effetto estensivo anche Sofri che non ha presentato appello. 27 ottobre 1994: la Cassazione annulla la sentenza d'assoluzione. 11 novembre 1995: la terza Corte d'Assise d'appello condanna Sofri, Bompressi e Pietrostefani a 22 anni, mentre a Marino è riconosciuta la prescrizione del reato. 22 gennaio 1997: la Cassazione respinge tutti i ricorsi. 18 marzo 1998: la Corte d' appello di Milano respinge la richiesta di revisione. 6 ottobre 1998: la Cassazione annulla l'ordinanza di Milano e rinvia alla corte d'appello di Brescia la decisione. 1 marzo 1999: anche la corte d'appello di Brescia respinge la revisione. 27 maggio 1999: la Cassazione annulla l' ordinanza di Brescia, rinviando la decisione alla Corte d' appello di Venezia. 24 gennaio 2000: Venezia rigetta la richiesta di revisione e conferma la condanna. Sofri torna in carcere, Bompressi si costituisce il 7 marzo e il 29 marzo ottiene il differimento per motivi di salute. Pietrostefani resta latitante, forse in Francia. 5 ottobre 2000: la prima sezione penale della Corte di Cassazione rigetta il ricorso e la condanna diventa definitiva. 11 giugno 2003: la corte europea dei diritti dell'uomo respinge, perché «irricevibile», il ricorso di Sofri, Bompressi e Pietrostefani che chiedevano la revisione del processo denunciando una violazione nei loro confronti del diritto ad un processo equo sancito dall'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti umani.

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