lunedì 6 gennaio 2025
Ustica Verbale Crociani: Naldini e Nutarelli all'altezza di Gaeta tornano indietro
MINISTERO DELL'INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
DIREZIONE CENTRALE DELLA
POLIZIA DI PREVENZIONE
(N)
OGGETTO: P.V. DI S.I.T. RESE DA CROCIANI ANDREA NATO A FIRENZE IL 20.06.53, IVI
RESIDENTE IN VIA XXVI APRILE NR. 2, IDENTIFICATO A MEZZO PATENTE CAT. C
RILASCIATA DALLA PREFETTURA DI FIRENZE IN DATA 14.12.82.
ADDI' 20.12.93, ALLE ORE 11,00 NEGLI UFFICI DEL TRIBUNALE DI ROMA - UFF.
ISTRUZIONE SITI IN VIA TRIBONIANO NR. 3, INNANZI A NOI UFFICIALI ED AGENTI DI
P.G. VICE QUESTORE DR. GIUSEPPE EUFEMIA ED ASSISTENTE DI POLIZIA MICHELE
CACIOPPO, E' PRESENTE IL SIGNOR CROCIANI ANDREA IL QUALE VIENE SENTITO A S.I.T.
IN RELAZIONE ALLA VICENDA DI USTICA, A SEGUITO DI DELEGA DEL GIUDICE PRIORE:
SONO UN IMPRENDITORE EDILE ATTUALMENTE SENZA LAVORO IN QUANTO DA ALCUNI ANNI HO
INIZIATO A DENUNCIARE ILLECITI AMMINISTRATIVI MESSI IN ATTO DALLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE TOSCANE.
A D.R.: HO CONOSCIUTO IL PILOTA DELL'AERONAUTICA MARIO NALDINI INTORNO AL 1980.
MI VENNE PRESENTATO DAL DR. CLAUDIO SICILIANO, AMICO COMUNE. DA CIO' NACQUE UNA
SINCERA AMICIZIA, CI INCONTRAVAMO AL MARE A CASTIGLION DELLA PESCAIA ED A MARINA
DI GROSSETO. CI FU ANCHE UNA FREQUENTAZIONE DELLE NOSTRE FAMIGLIE. TALE
FREQUENTAZIONE CONTINUO' FINO A QUANDO IL NALDINI NON VENNE TRASFERITO ALLE
FRECCE TRICOLORI CHE MI SEMBRA DI ESSERE INTORNO ALL'ANNO 1985/1986. RICORDO CHE
UNA VOLTA MENTRE MI TROVAVO A CORTINA CON IL SICILIANO DECIDEMMO DI ANDARLO A
TROVARE. TELEFONAMMO E CI DISSERO CHE ERA FUORI, MI SEMBRA IN GERMANIA. DOPO
ALCUNI ANNI, TRA IL 1987 E IL 1988, LO INCONTRAI A PIAZZA DELLA SIGNORIA MENTRE
SI TROVAVA INSIEME AD UNA DONNA CHE NON ERA SUA MOGLIE. CI SALUTAMMO E SUPERATO
L'IMBARAZZO DI TROVARSI CON UN'ALTRA DONNA, IL NALDINI, DOPO AVERE ACCOMPAGNATO
QUEST'ULTIMA, VENNE A TROVARMI E ANDAMMO A COLAZIONE. NELL'OCCASIONE IL NALDINI,
MI PARLO' DEL SUO NUOVO LAVORO, ALLE FRECCE TRICOLORI, ERA MOLTO SODDISFATTO DI
QUESTO NUOVO LAVORO, A MI ESTERNO' ALCUNE SUE PREOCCUPAZIONI ED INSODDISFAZIONI
CHE DERIVAVANO DA ALCUNI AVVENIMENTI CHE GLI ERANO SUCCESSI SENZA
SPECIFICARMELI. IO ATTRIBUI' TALI MALUMORI E DISSAPORI CON LA PROPRIA MOGLIE.
CIO' LO DEDUSSI DALL'INCONTRO CON ALTRA DONNA A CUI AVEVO ASSISTITO A PIAZZA
DELLA SIGNORIA. DOPO UN PO' DI TEMPO, FORSE UN PAIO DI MESI, IL NALDINI MI
TELEFONO' DICENDOMI CHE DOVEVA VENIRE A FIRENZE E DESIDERAVA INCONTRARMI. CI
INCONTRAMMO IL GIORNO DOPO A PIAZZA SAN MARCO E DOPO AVERE PRESO LA MIA AUTO DAL
GARAGE LO ACCOMPAGNAI PER FARE DELLE COMMISSIONI. ALLA SERA CI RECAMMO A CENARE
IN PIAZZA MICHELANGELO. QUI IL NALDINI MI CONFIDO' DI AVERE UN GROSSISSIMO
PROBLEMA CHE ERA PER LUI FONTE DI PROBLEMI ANCHE IN FAMIGLIA. MI DISSE
TESTUALMENTE <>. LA SERA DEL
DISASTRO GLI VENNE ORDINATO DI INTERCETTARE DUE AEREI CHE SI TROVAVANO IN UNA
DETERMINATA ROTTA SENZA AUTORIZZAZIONE, CHE SEGUIVANO NELLA SCIA L'AEREO CIVILE
AUTORIZZATO CHE POI ALTRO NON ERA CHE IL DC9 DELL'ITAVIA CHE CADDE QUELLA STESSA
SERA AD USTICA. LUI MI DISSE CHE SEGUI' I DUE AEREI MA ARRIVATI ALL'ALTEZZA, MI
SEMBRA DI GAETA, GLI VENNE ORDINATO DI RIENTRARE. RICORDO CHE MI DISSE CHE AL
RIENTRO NON POTETTE USARE L'APPARATO RADIO DI BORDO PER LE COMUNICAZIONI.
A D.R.: MI DISSE CHE A QUELLA MISSIONE PARTECIPARONO DUE AEREI INTERCETTORI.
A D.R.: IL NALDINI NON SPECIFICO' SE IN QUELL'OCCASIONE SI ALZO' IN VOLO OPPURE
ERA GIA' IN VOLO.
A D.R.: APPRESO QUESTO IO GLI CHIESI, ANCHE PER SDRAMMATIZZARE IL RACCONTO, SE
PER CASO NON FOSSE STATO LUI AD ABBATTERE IL DC9 DELL'ITAVIA. IL NALDINI MI
RISPOSE CHE <>, PRECISANDO CHE <>, UNO DEI QUALI ERA QUELLO CIVILE. NON SPECIFICO'
NULLA DELL'ALTRO AEREO ABBATTUTO NE' CHI FOSSERO GLI AEREI CHE AVEVANO SPARATO.
NEL DIRMI QUESTO IL NALDINI MI SEMBRO' MOLTO IMPAURITO, COSA QUESTA CHE MI FECE
MOLTA IMPRESSIONE. DOPO QUESTO SFOGO MI DISSE CHE LUI AVEVA PAURA NON SOLO PER
SE' MA ANCHE E SOPRATTUTTO PER LA SUA FAMIGLIA, IN PARTICOLARE, PER I PROPRI
FIGLI. IO GLI CHIESI SE QUESTI FATTI ERANO STATI DA LUI DENUNCIATI. EGLI MI
RISPOSE CHE GLI VENNE ORDINATO DI TACERE E CHE LUI STESSO AVENDO FATTO
GIURAMENTO DI FEDELTA' ALL'AERONAUTICA, NON VOLEVA DISOBBEDIRE AGLI ORDINI
IMPARTITI. UNICA DEROGA, CONTINUO', POTEVA ESSERE UN PERICOLO IMMINENTE PER I
PROPRI FIGLI. ED E' PROPRIO PER QUEST'ULTIMO MOTIVO CHE IL NALDINI MI ESTERNO'
IL PENSIONO DI LASCIARE UNA MEMORIA IN CUI AVREBBE ANNOTATO TUTTO CIO' CHE ERA A
SUA CONOSCENZA IN RELAZIONE ALLA STRAGE DI USTICA. NELL'OCCASIONE MI FECE CAPIRE
CHE IL TRASFERIMENTO ALLE FRECCE TRICOLORI GLI VENNE IMPOSTO DAI SUOI SUPERIORI.
CON RIFERIMENTO A QUESTA SUA INTENZIONE IL NALDINI MI CHIESE CONSIGLIO SULLE
PERSONE A CUI LASCIARE UNA EVENTUALE MEMORIA POSTUMA. IO NON GLI FECI NOMI ANZI
GLI SUGGERII SE SI FOSSE RESA NECESSARIA LA CIRCOSTANZA, DI TROVARE UN NOTAIO E
DI CONSEGNARGLI LA MEMORIA.
A D.R.: NON MI DISSE NULLA DEL SECONDO PILOTA CHE QUELLA SERA PARTECIPO' ALLA
MISSIONE. MI DISSE SOLTANTO CHE ERA STATO TRASFERITO ANCHE LUI ALLE FRECCE
TRICOLORI.
A D.R.: LA MATTINA DOPO CI VEDEMMO E FACEMMO PRIMA COLAZIONE, IN QUEST'OCCASIONE
IL NALDINI MI DISSE CHE AVEVA PRESO LA DECISIONE DI SCRIVERE UNA MEMORIA IN CUI
AVREBBE INDICATO TUTTO QUELLO CHE ERA A SUA CONOSCENZA. IL NALDINI PRECISO' CHE
ERA SUA INTENZIONE SCRIVERE UNA MEMORIA IN CARTA INTESTATA CON DETTAGLI TECNICI
SUL VOLO DI QUELLA SERA ED UN ALLEGATO MANOSCRITTO CON LE ISTRUZIONI PER
L'EVENTUALE USO DELLA MEMORIA. IL NALDINI MI PARLAVA IN TERMINI TECNICI PER CUI
OGGI MI RIESCE DIFFICILE RICORDARMI QUELLO CHE MI AVEVA RIFERITO E CHE AVREBBE
PROVVEDUTO A CONSEGNARLA UNITAMENTE ALLE ISTRUZIONI PER UN EVENTUALE USO DELLA
STESSA, A PERSONA DI SUA FIDUCIA. QUESTA FU L'ULTIMA VOLTA CHE IO VIDI IL
NALDINI.
A D.R.: RITENGO CHE IL MOTIVO PER IL QUALE IL NALDINI SI RIVOLSE A ME SIA DA
ATTRIBUIRE NON SOLO ALLA AMICIZIA CHE CI LEGAVA MA ANCHE LA CONOSCENZA DA PARTE
DEL NALDINI DELLA MIA BATTAGLIA CONTRO IL SISTEMA DEGLI APPALTI E DEL MALAFFARE
DEI POLITICI LOCALI. IO MI CHIESI EFFETTIVAMENTE QUALE ERA IL MOTIVO CHE IL
NALDINI SI ERA CONFIDATO CON ME, SI ERAVAMO AMICI MA SICURAMENTE VI ERANO
PERSONE CON LE QUALI LUI ERA LEGATO IN MISURA MAGGIORE COME PER ESEMPIO IL DR.
SICILIANO.
A D.R.: QUANDO APPRESI DELLA MORTE DEL NALDINI RIPENSAI A QUELLO CHE MI AVEVA
RIFERITO NELLE OCCASIONI CHE HO RACCONTATO. NON DECISI DI RACCONTARE ALLE
AUTORITA' QUANTO MI AVEVA RIFERITO ANNI PRIMA IL NALDINI, PRIMO IN RISPETTO AL
DESIDERIO DEL NALDINI CHE VOLEVA CHE QUESTE COSE USCISSERO ALLA LUCE SOLTANTO IN
CASO DI GRAVI DIFFICOLTA' DEI PROPRI FIGLI E SECONDO IN QUANTO IO AVEVO SOLTANTO
UNA TESTIMONIANZA ORALE DEL DEFUNTO.
A D.R.: IL NALDINI NON MI HA CONSEGNATO COPIA DEL DOCUMENTO.
A D.R.: NON MI RISULTA CHE COPIA DELLO STESSO DOCUMENTO SIA STATO CONSEGNATO DAL
NALDINI ALLA PROPRIA MOGLIE ED AL DR. CLAUDIO SICILIANO.
A D.R.: CONOSCO IL GIORNALISTA DI FAMIGLIA CRISTIANA DR. GUIDI. QUESTI VENNE A
TROVARMI A SEGUITO DI ALCUNE MIE DENUNCE RELATIVE AD ILLECITE PROPRIETA'
IMMOBILIARI DI ESPONENTI DEL PARTITO SOCIALISTA, IN PARTICOLAR MODO DI CRAXI E
MARTELLI. L'INCONTRO AVVENNE AL'INIZIO DI QUESTO ANNO. ACCOMPAGNAI IL GUIDI ED
IL SUO FOTOGRAFO NELLA ZONA DEL SENESE. TRASCORREMMO TRE O QUATTRO GIORNI
INSIEME. TRA LE ALTRE COSE, IL GUIDI MI DISSE CHE SI ERA OCCUPATO DI GRANDI
INCHIESTE, ERA STATO IN BOSNIA IN AFRICA E SAREBBE DOVUTO ANDARE DA LI A POCO IN
SICILIA PER UNA INCHIESTA SULLA MAFIA. NELL'OCCASIONE IL GUIDI MI DISSE CHE SI
SAREBBE DOVUTO OCCUPARE ANCHE DI USTICA. IO ALLORA DISSI SPONTANEAMENTE CHE
AVEVO CONOSCIUTO MARIO NALDINI. IL GUIDI STESSO RICORDO CHE RISPOSE <>. FINITA L'INCHIESTA GIORNALISTICA IL GUIDI QUASI
OGNI GIORNO MI TEMPESTAVA DI TELEFONATE E MI RITORNAVA SULL'ARGOMENTO E POICHE'
IL GIORNALE MI AVEVA DATO DELLE OTTIME REFERENZE SUL GIORNALISTA, DECISI DI
RACCONTARGLI QUELLO CHE IL NALDINI MI AVEVA CONFIDATO.
A D.R.: NON RICORDO SE I PARTICOLARI RACCONTATOMI DAL NALDINI LI RIFERII AL
GUIDI NEL CORSO DELL'INCHIESTA NEL SENESE O SUCCESSIVAMENTE E PER TELEFONO.
A D.R.: CIO' CHE MI SPINSE A RACCONTARE AL GUIDI QUANTO SOPRA FU LA
CONSAPEVOLEZZA CHE FORSE TRAMITE QUESTO GIORNALISTA CHE MI ERA SEMBRATO MOLTO IN
GAMBA VI SAREBBE STATA LA POSSIBILITA' DI FARE LUCE SIA SULLA STRAGE DI USTICA
CHE SULLA MORTE DEL NALDINI STESSO, TANTE' CHE LO STESSO GUIDI NELLE NOSTRE
FREQUENTISSIME CONVERSAZIONI TELEFONICHE ANDAVA AVANTI CON L'INCHIESTA DI
USTICA CHE LUI AVEVA NEL FRATTEMPO INIZIATO. ME NE PARLAVA CON DOVIZIA DI
PARTICOLARI. RICORDO CHE IL GUIDI PER TRANQUILLIZZARMI SULLA EVENTUALITA' DI UNA
PUBBLICIZZAZIONE DELLE NOTIZIE DA ME APPRESE HA FATTO PIU' VOLTE RIFERIMENTO
ALLE PROTEZIONI CHE LA SUA TESTA POTEVA DARE FACENDO TRA L'ALTRO RIFERIMENTO AI
SERVIZI SEGRETI.
A D.R.: EFFETTIVAMENTE LASCIAI INTENDERE AL GUIDI CHE IO ERO IN POSSESSO DI UNO
DEI MEMORIALI A CIO' LO FECI SOPRATTUTTO PER LE SUE INSISTENZE E PER INCITARLO
AD EFFETTUARE DELLE INDAGINI SULLA STRAGE DI USTICA.
VIENE DATO ATTO CHE AL TESTE VENGONO LETTE LE DICHIARAZIONI RESE DAL GIORNALISTA
GUIDI. IL TESTE RISPONDE: NON RICORDO SE LE CONFIDENZE FATTEMI DAL NALDINI LE
RIFERII AL GUIDI IN OCCASIONE DEL NOSTRO VIAGGIO NEL SENESE O SUCCESSIVAMENTE
PER TELEFONO. NON DISSI AL GUIDI CHE IL NALDINI AVEVA RILEVATO LA PRESENZA DI
UNA PORTAEREI NEL TIRRENO. PUO' DARSI CHE IO ABBIA FATTO RIFERIMENTO AD UNA
PORTAEREI MA COME MIA IPOTESI DEDUTTIVA E NON COME PAROLE DETTE DIRETTAMENTE DAL
NALDINI. IO DISSI AL GUIDI CHE PROBABILMENTE UN DOCUMENTO IL NALDINI LO AVEVA
FATTO E CHE SE ESISTEVANO COPIE, QUESTE SAREBBERO DOVUTE ESSERE IN MANO AD UN
NOTAIO O A PERSONA DI SUA FIDUCIA COME GLI CONSIGLIAI IO STESSO E PROBABILMENTE
NE AVRA' LASCIATO UNO ALLA MOGLIE, MADRE DEI PROPRI FIGLI, ED ALTRO IN MANO AL
SUO MIGLIORE AMICO CIOE' IL DR. CLAUDIO SICILIANO. IO NON DIEDI AL GUIDI LA
SICUREZZA CHE QUESTI DOCUMENTI COMUNQUE POTESSERO ESSERE IN MANO ALLE
SOPRACITATE PERSONE.
VIENE DATO ATTO CHE AL TESTE VIENE LETTA LA TESTIMONIANZA DEL GUIDI LADDOVE
RIFERISCE DEL MANCATO INCONTRO A ROMA. IL TESTE RISPONDE: FURONO LE INSISTENZE
DEL GUIDI A PORTARMI A DIRE CHE ERO IN POSSESSO DEL DOCUMENTO IN QUANTO IL GUIDI
PER CONTINUARE L'INCHIESTA MI DICEVA CHE AVREBBE AVUTO BISOGNO DELLA CERTEZZA
DELL'ESISTENZA DEL DOCUMENTO.
INVENTAI IL PERSONALE POSSESSO DEL DOCUMENTO AL FINE DI SPINGERLO A CONTINUARE
NELL'INCHIESTA. EFFETTIVAMENTE CON IL GUIDI FISSAMMO UN APPUNTAMENTO IN QUANTO
IO MI TROVAVO A ROMA E CHE LO SAREI ANDATO A TROVARE NELLA REDAZIONE DI
<>. NON ANDAI ALL'APPUNTAMENTO PERCHE' AVEVO DEGLI IMPEGNI
IN TRIBUNALE ED ANCHE PERCHE' NON ERO IN POSSESSO DEL MEMORIALE.
A D.R.: IL GUIDI MI CHIEDEVA CHE IO MI RECASSI A PARLARE CON LA MOGLIE DEL
NALDINI. IO GLI RISPONDEVO CHE AVEVO PERSO I CONTATTI E GLI SUGGERII DI
CHIEDERLO A MIA MOGLIE, LA QUALE ERA RIMASTA SICURAMENTE PIU' IN CONTATTO.
A D.R.: E' DAL MESE DI OTTOBRE CHE NON HO PIU' SENTITO IL GUIDI.
A D.R.: NON HO MAI DETTO AL GUIDI DI ESSERE STATO COMPAGNO DI SCUOLA DEL
NALDINI.
A D.R.: CONOSCO CLAUDIO SICILIANO CON IL QUALE SONO IN OTTIMI RAPPORTI. DEVO
PRECISARE CHE I NOSTRI INCONTRI SI SONO NEL TEMPO DIRADATI A CAUSA DELLE DENUNCE
CHE IO HO INIZIATO A FARE E DI CUI HO ACCENNATO GIA'. NON HO MAI PARLATO CON IL
SICILIANO DELLA STORIA RACCONTATAMI DA NALDINI.
L'UFFICIO DA' ATTO CHE LE DICHIARAZIONI RESE POTREBBERO INTEGRARE IL REATO
PREVISTO DALL'ART. 374/BIS C.P. "FALSE DICHIARAZIONI O ATTESTAZIONI IN ATTI
DESTINATI ALL'A.G.".
F.L.C.S. IN LUOGO E DATA DI CUI SOPRA.
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