giovedì 12 dicembre 2024
Il nucleare nei rapporti Italia Usa: fonte disarmo.org
Per quale ragione di Stato i vari governi italiani non hanno informato l’opinione pubblica? Lo spiegamento delle armi nucleari Usa in Europa è regolato da una serie di accordi segreti, che i governi del Vecchio continente e l’Unione europea non hanno mai sottoposto ai rispettivi parlamenti. Quello che regola le armi nucleari Usa in Italia è lo ‘Stone Ax’: il piano ‘ascia di pietra’. Esso non solo dà agli Usa la possibilità di schierare armi nucleari sul nostro territorio, ma stabilisce il principio della doppia chiave, ossia prevede che una parte di queste armi possa essere usata dalle forze armate italiane una volta che gli Usa ne abbiano deciso l’impiego. A tal fine, documenta il rapporto occulto «piloti italiani vengono addestrati all’uso delle bombe nucleari nei poligoni di Capo Frasca (Oristano) e Maniago II(Pordenone)».
La conferma, seppure velata giunge da un addetto ai lavori. Nel 2005 il colonnello Nicola Lanza De Cristoforis, intervistato quando era comandante del 6° stormo di Ghedi, aveva rivelato: «Da qualche anno ci addestriamo soltanto in Sardegna e sono a conoscenza in parte di questi accordi intergovernativi segreti Italia-Usa». In tal modo, l’Italia, che fa parte con gli Usa del “Gruppo di pianificazione nucleare” della Nato, viola il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari che, all’articolo 2, stabilisce: «Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, direttamente o indirettamente».
Non è tutto: nell’aprile 1999 il governo italiano ha sottoscritto, senza sottoporlo al Parlamento, un accordo sulla “pianificazione nucleare collettiva” della Nato in cui si stabilisce che «l’Alleanza osserverà forze nucleari adeguate in Europa, con caratteristiche di flessibilità e capacità di sopravvivenza tali da essere percepite come un elemento credibile ed efficace nella strategia atlantica di prevenzione dei conflitti». Tale strategia, consistente nel «prevenire i conflitti» tenendo gli altri sotto mira con le proprie armi nucleari, fa propria la “Direttiva 60” promulgata nel 1997 dal presidente Clinton: essa stabilisce che «le armi nucleari non solo continuano a essere puntate su Russia e Cina, ma possono essere usate contro stati-canaglia e contro soggetti non-statali che minaccino gli Stati Uniti, le loro truppe all’estero e i loro alleati con armi di distruzione di massa, anche non nucleari».
Non ha dubbi Falco Accame: “L’Italia, che ha sempre giocato un ruolo positivo per il disarmo nucleare, deve intervenire in sede diplomatica per ricostruire un clima e una sensibilità politica favorevole al disarmo e alla non proliferazione atomica. L’Europa deve essere libera da armi nucleari. Senza il disarmo nucleare delle potenze atomiche attuali, sarà difficile perseguire la non proliferazione in Paesi come la Corea del Nord, l’Iran o il Giappone che si sentiranno legittimati a proseguire nella direzione sbagliata”.
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