lunedì 23 dicembre 2024
Delitto Simonetta Cesaroni i servizi segreti italiani e Ustica
Si riparla del delitto di Simonetta Cesaroni e della copertura dei servizi segreti. C'era la Ali in quel palazzo dove lavorava Simonetta Cesaroni che addestrava i piloti libici tramite piloti italiani in pensione o aspettativa. La signora Carlizzi mi aveva trovata nel 2010 e mi aveva parlato di queste cose:
Secondo la CARLIZZI, lei era presente quel 7 Agosto in via Poma 2 e sentì l'omicidio mentre avveniva con le urla provenire dalla finestra. Lei era in strada ad attendere non so chi. La CARLIZZI non andò subito in polizia, perchè solo qualche anno dopo si ricordò del fatto che era presente quando Simonetta Cesaroni fu uccisa e che lei era la sola testimone.
Avendo udito le urla, la CARLIZZI asserisce che Simonetta venne uccisa perchè aveva scoperto qualcosa di INCREDIBILE.
Infatti quell'ufficio AIAG altro non era che un ufficio dei SERVIZI SEGRETI ITALIANI!!
E cosa aveva scoperto questa ventenne che si recava in quell'ufficio due volte a settimana da appena più di un mese?
Aveva scoperto TUTTA LA VERITA' SULLA TRAGEDIA DI USTICA.
Simonetta, ventenne patriottica e coraggiosa, voleva raccontare tutta la verità appena uscita dall'ufficio, era così determinata che due uomini dei SERVIZI SEGRETI ITALIANI sono stati costretti ad ucciderla e poi, per inscenare un delitto passionale, l'hanno accoltellata a sangue freddo 29 volte.
C'era però un uomo che era conoscenza di questi gravissimi fatti.
Un uomo che sapeva che Simonetta Cesaroni aveva scoperto la verità su USTICA e per questo era morta. Chi è quest'uomo?
Secondo la CARLIZZI è CALIPARI, l'agente che venne ucciso mentre salvava la giornalista Giuliana Sgrena in IRAQ.
La signora Carlizzi venne trattata a pesci in faccia. Ma io un'indagine seria non l'ho vista su quello che affermava. Laura Picchi
L'interrogazione da dove venni a sapere dell'Ali:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07982 presentata da SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.) in data 19950228
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07982_12 entità di tipo: aic
dc:description
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, della difesa e del tesoro. - Per sapere - premesso che: nello stabile di Via Poma 2, dove venne uccisa Simonetta Cesaroni, oltre all'AIAG, presso la quale lavorava la vittima, prestata dalla RE.LI s.r.l. da cui dipendeva, avevano sede le seguenti societa': la gia' menzionata RE.LI s.r.l.; l'Ali Aeroleasing S.p.A.; la SIELCO s.r.l.; la REMAG s.r.l. e l'INNOVAGROUP s.r.l., per alcune delle quali, se non per tutte, Via Poma rappresentava una sede di comodo; per l'AIAG la sede di Via Poma 2 era invece effettiva e in tal sede l'AIAG disponeva di un ricchissimo schedario di nominativi, indirizzi e codici fiscali, continuamente "carico" con nuovi dati in entrata; l'archivio di dati in Via Poma 2 avrebbe potuto consentire, data la sua ampiezza, un uso distorto; ad esempio, attraverso la costituzione di cooperative o altro tipo di societa', con nominativi prelevati dagli schedari AIAG di persone del tutto ignare, al fine di richiedere finanziamenti e avere la disponibilita' di flussi di denaro o di immobili (nel caso di societa' edilizie); nel caso di Via Poma si sono attivati, "motu proprio" come risulterebbe dalle dichiarazioni al magistrato, gli agenti di PS Gagliardini e Pacilio, dei quali si sa essere la prima in forza al SISMI e il secondo in forza al SISDE -: se i ministri interrogati non vogliano disporre opportune inchieste, ognuno per aspetti di sua competenza: 1) per appurare la situazione, la consistenza e le finalita' delle societa' che avevano sede in Via Poma 2, i loro rapporti reciproci e quelli con l'AIAG; 2) per verificare se l'archivio dati dell'AIAG non sia stato occasione di operazioni distorte come quella suggerita in premessa o eventualmente di altre; 3) nel caso in cui la verifica di cui al punto precedente desse esiti positivi, per verificare ulteriormente se non era questo uno dei canali per il "lavaggio" e il "riciclaggio" di titoli di Stato o di denaro avvenuti per diretto interessamento o con la complicita' di quei funzionari del SISDE per i quali sono gia' stati avviati procedimenti giudiziari, i nomi di alcuni di costoro comparendo anche negli atti giudiziari dell'omicidio Filo della Torre all'Olgiata e del caso Castellari; 4) per controllare se i nominativi presenti negli elenchi AIAG non siano stati usati a copertura di attivita' terroristiche o di attivita' militari esercitate clandestinamente nel nostro paese a supporto di paesi terzi (si pensi al caso dei piloti militari libici ricoverati a Villa Mafalda), in entrambi i casi con il coinvolgimento di personale del SISMI e/o del SISDE; 5) per fornire all'autorita' giudiziaria documentazione ed elementi che consentano di stabilire se l'uccisione della Cesaroni sia da porre in connessione con l'essere stata sospettata di aver scoperto casualmente uno degli elenchi di nominativi di cui ai punti precedenti; 6) per controllare se dai bilanci dell'Ali Aeroleasing S.p.a. o da altre fonti non risulti che la predetta societa' sia stata direttamente coinvolta gia' nel 1980 nell'addestramento di piloti militari libici presso l'aeroporto di S. Lorenzo a Muravera (Sardegna), dal quale, secondo alcune ipotesi, si sarebbero levati in volo la sera del 27 giugno 1980 due Mig libici che avrebbero avuto parte nella tragedia di Ustica. (4-07982)
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