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martedì 10 dicembre 2024

caso Dettori i verbali della vedova del 1 aprile 1987 e del 1990 a Priore

L'01.04.87, IN GROSSETO, NELL'UFFICIO DELLA STAZIONE C.C. ORE 09,00. DAVANTI A NOI M.M. "A" RAPISARDA GIUSEPPE, COMANDANTE DELLA SUDDETTA STAZIONE, E' PRESENTE LA SIG.RA PACIFICI CARLA, MEGLIO IN RUBRICA QUALIFICATA, LA QUALE OPPORTUNAMENTE INTERROGATA DICHIARA QUANTO APPRESSO: SONO LA MOGLIE DEL DEFUNTO DETTORI MARIO ALBERTO, NATO A PATTADA (SS) IL 15.08.48. IN PROPOSITO, FACCIO PRESENTE CHE MIO MARITO E' STATO INVIATO IN MISSIONE IN FRANCIA PRESSO IL CENTRO RADAR DI MENTONE PER SCAMBI DI SERVIZI. VENNE INVIATO IN FRANCIA VERSO LA META' DELLO SCORSO ANNO E VERSO LA FINE DI SETTEMBRE 1986, VENNE COLPITO DA UNA FORMA DEPRESSIVA, PER CUI FU RIMANDATO A GROSSETO. PRESSO L'ISTITUTO MEDICO LEGALE A.M. DI ROMA DOVE VENNE VISITATO, GLI FU CONCESSA UNA LICENZA DI CONVALESCENZA DI GIORNI 60 PERCHE' AFFETTO DA FORMA DEPRESSIVA ACUTA E ALLO SCADERE DEI 60 GIORNI, PRESENTATOSI NUOVAMENTE A VISITA DI CONTROLLO, NE OTTENEVA ALTRI 90 CHE IN ATTO FRUIVA A GROSSETO. PER TALE INFERMITA' IO MI SONO SEMPRE PREOCCUPATA DI NON LASCIARLO SOLO IN QUANTO PENSAVO CHE TALE INFERMITA' POTESSE PORTARLO A COMMETTERE ATTI INCONSULTI. IERI MATTINA, 31 MARZO CORRENTE, VERSO LE ORE 08,15 ERA USCITO DI CASA PER ACCOMPAGNARE IL FIGLIO DI ANNI 8 A SCUOLA E NEL FRATTEMPO DOVEVA ANDARE A POGGIO LA MOZZA PER PRENDERE DELL'ACQUA. VISTO CHE MIO MARITO RITARDAVA A RIENTRARE, GIACCHE' ERA PASSATA L'ORA DI PRANZO, MI SONO PREOCCUPATA E HO CHIESTO AD ALCUNI COLLEGHI DI MIO MARITO, DI METTERSI ALLA RICERCA COSA CHE HANNO FATTO. PERCORRENDO, UNITAMENTE A DETTI COLLEGHI LA STRADA DELLE S. MARIE, NEI PRESSI DELLA LOCALITA' SASSI BIANCHI, LUNGO DETTA STRADA, ABBIAMO NOTATO, FERMO SULLA DESTRA IL FURGONE FORD TRANSIT E A QUESTO PUNTO HO IMMAGINATO QUALCOSA DI BRUTTO, ANCHE PERCHE' HO NOTATO CHE LE BOTTIGLIE ERANO ANCORA VUOTE, PER CUI MIO MARITO NON ERA ANDATO A PRENDERE L'ACQUA. CIO' E' AVVENUTO INTORNO ALLE ORE 16,30. UNO DEI COLLEGHI DI MIO MARITO SI E' AVVICINATO ALLA SPONDA DEL FIUME OMBRONE E CERTAMENTE AVRA' NOTATO IL CORPO DI MIO MARITO, PER CUI MI HA PRESA E RICONDOTTA A CASA. POI SONO STATI AVVERTITI I C.C. NON HO ALTRO DA DIRE ED IN FEDE DI QUANTO SOPRA MI SOTTOSCRIVO L.C.S. SONO LA VEDOVA DI DETTORI MARIO ALBERTO, MARESCIALLO DI 2^ CLASSE DELL'A.M. MIO MARITO SI E' SUICIDATO IL 31.03.87. ERA ENTRATO IN AERONAUTICA A 17 ANNI NEL 65, PER QUANTO RICORDO. HA PRESTATO SERVIZIO IN DIVERSI REPARTI; RICORDO IN SICILIA, A VIGNA DI VALLE E DA ULTIMO A POGGIO BALLONE. AVEVA COME QUALIFICA QUELLA DI RADARISTA. NON RICORDO CON ESATTEZZA IN QUALE CITTA' DELLA SICILIA PRESTASSE SERVIZIO. RICORDO CHE LE CARTOLINE VENIVANO DA MARSALA. A VIGNA DI VALLE LAVORAVA AL RADAR, CHE POI SAREBBE STATO TRASFERITO ALTROVE. A D.R.: CI SIAMO SPOSATI NEL '73 A GROSSETO DOPO UNA CONVIVENZA INIZIATA QUALCHE ANNO PRIMA, ED ABBIAMO AVUTO TRE FIGLI. QUANDO MIO MARITO LAVORAVA A VIGNA DI VALLE VIVEVAMO A ROMA. DA VIGNA DI VALLE E' STATO TRASFERITO A POGGIO BALLONE NEL 71, PER QUANTO RICORDO. A D.R.: NELL'80 MIO MARITO PRESTAVA SERVIZIO AL RADAR DI POGGIO BALLONE ED ABITAVAMO A GROSSETO. A D.R.: HO SAPUTO DALLA TELEVISIONE DELLA CADUTA DI UN AEREO PASSEGGERI AD USTICA, MA NON RIESCO A RICORDARE QUANDO, MA COMUNQUE POCO DOPO CHE ERA SUCCESSO IL FATTO. L'UFFICIO DA' ATTO CHE IL TESTE APPARE TURBATO, IN PARTICOLARE IN CONSEGUENZA DELLA DOMANDA LA CUI RISPOSTA VIENE DI SEGUITO TRASCRITTA: MIO MARITO UNA MATTINA DEL GIUGNO 80 DI RITORNO DAL TURNO DI NOTTE MI APPARVE MOLTO NERVOSO, TURBATO. RICORDO CHE ERA ANCORA IN DIVISA APPOGGIATO AL LAVANDINO DELLA CUCINA. IO GLI CHIESI COSA GLI ERA SUCCESSO E SE AVESSE LITIGATO CON QUALCHE COMMILITONE DURANTE IL SERVIZIO. EGLI MI RISPOSE "MAGARI FOSSE SUCCESSO CHE AVEVAMO LITIGATO TRA NOI. QUESTI CI FANNO TROVARE NEI CASINI SENZA SAPERE NE' COME NE' PERCHE'". GLI CHIESI SPIEGAZIONI, MA EGLI NON MI RISPOSE PIU'. A D.R.: QUESTO AVVENIVA PRIMA CHE IO VENISSI A CONOSCENZA DELLA CADUTA DELL'AEREO. DI QUESTO FATTO HO SAPUTO QUALCHE TEMPO DOPO, DALLA TELEVISIONE. NON VEDO IN GENERE I TELEGIORNALI, NE' LEGGO I QUOTIDIANI. MIO MARITO ABITUALMENTE NON COMPRAVA GIORNALI, NE' RIVISTE. IL FATTO DI USTICA L'HO APPRESO PERO' NEL CORSO DI UN TELEGIORNALE IN CUI SI PARLAVA DI INDAGINI SULLA CADUTA DEL DC9. IN QUESTA OCCASIONE IMMAGINAI CHE POTESSE ESSERCI UN COLLEGAMENTO TRA LE FRASI DI MIO MARITO E IL FATTO DI USTICA. NON GLI CHIESI PERO' NULLA. QUESTO FATTO, L'APPRENDIMENTO DELLE INDAGINI SULLA CADUTA DELL'AEREO, E' AVVENUTO CIRCA UN ANNO DOPO L'EPISODIO DEL GIUGNO 80. A D.R.: MIO MARITO E' STATO TRASFERITO TEMPORANEAMENTE IN FRANCIA NEL MAGGIO 86, NEL QUADRO DI SCAMBI SEMESTRALI TRA LE DUE AERONAUTICHE. LA BASE ALLA QUALE FU DESTINATO ERA A ROQUEBRUNE-CAP MARTIN, COME RISULTA DA UN'ATTESTAZIONE DI DONAZIONE DEL SANGUE, CHE ESIBISCO E DI CUI L'UFFICIO ESTRAE COPIA DA ALLEGARE AL PRESENTE VERBALE. A D.R.: QUESTO POSTO ERA NEI PRESSI DI MONTECARLO. A D.R.: NON HA FINITO I SEI MESI. UNA SERA MI HA CHIAMATO A CASA DALLA FRANCIA E MI HA DETTO CHE MI CHIAMAVA DALL'ESTERNO DELLA BASE, MI HA CHIESTO SE GLI VOLEVO BENE, E POI MI HA RIFERITO CHE VEDEVA SUI MURI PER STRADA LA SCRITTA "IL SILENZIO E' ORO E UCCIDE". IL GIORNO DOPO E' RITORNATO A GROSSETO E NON E' PIU' RITORNATO ALLA BASE IN FRANCIA. LA MATTINA IN CUI FECE RITORNO ANDAI A PRENDERLO ALLA STAZIONE. NON VOLLE PARLARE IN MACCHINA, PERCHE' TEMEVA DI ESSERE SENTITO DA QUALCUNO. CONTROLLO' IL MIO ANELLO, GLI ORECCHINI. A CASA SMONTO' IL TELEFONO. MI SEMBRAVA OSSESSIONATO DAL FATTO CHE I SUOI DISCORSI POTESSERO ESSERE ASCOLTATI. QUEL GIORNO STESSO L'HO ACCOMPAGNATO DA UN SUO COLLEGA, BUCCELLI ADRIANO, CON IL QUALE CI SIAMO RECATI IN OSPEDALE. QUI MIO MARITO E' STATO VISITATO DAL DR. UGO CORRIERI CHE GLI HA PRESCRITTO DELLE PILLOLE. A D.R.: DOPO UN CERTO PERIODO HA RIPRESO IL SERVIZIO, MA LO HANNO DESTINATO AL LAVORO DI UFFICIO. RICORDO CHE FACEVA DELLE VISITE DI CONTROLLO QUI A ROMA PRESSO UN COLLEGIO MEDICO-LEGALE IN UN UFFICIO CHE SI TROVAVA IN UN PALAZZO ACCANTO A QUELLO DELL'AERONAUTICA. A D.R.: MIO MARITO ERA MOLTO SPORTIVO E PRATICAVA IL TENNIS. RICORDO CHE UNA VOLTA, ESSENDOSI RECATO A COMPRARE DELLE MAGLIETTE PER NOSTRA FIGLIA, NON VOLLE VEDERE DEI PRODOTTI STRANIERI. GLI CHIESI PERCHE', MA EGLI NON MI DIEDE DELLE SPIEGAZIONI. A D.R.: PRIMA DELLA SUA PERMANENZA IN FRANCIA, SIN DA QUANDO L'HO CONOSCIUTO, NON HA MAI DATO SEGNI DI SQUILIBRIO. I PRIMI SEGNI SONO QUELLI DELLA TELEFONATA, DI CUI HO PARLATO. A D.R.: MIO MARITO E' RIMASTO IN FRANCIA CIRCA QUATTRO MESI, E' TORNATO VERSO LA FINE DI SETTEMBRE. A D.R.: NEI GIORNI PRIMA DI MORIRE APPARIVA TRANQUILLO. LA MATTINA DELLA MORTE AVEVA PROMESSO A NOSTRA FIGLIA BARBARA DI ANDARE CON LEI A TENNIS SUBITO DOPO ESSERE ANDATO A PRENDERE DELL'ACQUA A UNA FONTE, CHE SI CHIAMA POGGIO LA MOSCA, NEI PRESSI DI CASA. A QUESTO PUNTO, AD ORE 16,00 L'UFFICIO, IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE ALTRO TESTE HA IMPEGNI DI LAVORO, SOSPENDE IL PRESENTE ESAME E LO RINVIA AD ORE 16,30 IN QUESTA STESSA SEDE. AD ORE 16,35 SI RIAPRE IL VERBALE. A D.R.: MIA SORELLA MI HA RIFERITO CHE MIO MARITO LE AVEVA CONFIDATO CHE "QUALCUNO ERA COINVOLTO NELLA VICENDA". QUESTO QUALCUNO ERA GHEDDAFI, SECONDO QUELLO CHE MI HA DETTO MIA SORELLA SANDRA. CIO' MIA SORELLA ME LO DISSE DOPO CHE ERA MORTO MIO MARITO. VERBALE CHIUSO AD ORE 16,40. L.C.S. ALLEGATI: 2 DOCUMENTI IN LINGUA FRANCESE.

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